Chiamate Malta 3131

(per chi si fosse perso il riferimento)

 Siamo nel 2017.  C’è un sacco di discussione sull’analfabetismo funzionale e le “fake news”. I due fenomeni sono strettamente collegati. Cioè se uno è un’analfabeta funzionale non è decisamente capace di analizzare criticamente quello che legge, ed è quindi suscettibile alle “fake news “(vedi l’articolo QUI).

Nella sua lingua di origine. La nostra è l’Italiano.

Ma…

L’inglese lo parlano pure i sassi…

Il mondo, tipo tutto il resto del pianeta, parla Inglese. Purtroppo o per fortuna l’Inglese, con lo Spagnolo, il Cinese, l’Arabo e il Russo (e l’Indiano e il Cingalese, ma quelli li parlano solo i nativi) è una delle “lingue universali”, ci piaccia o no.

Sì è vero, i Romani hanno portato il latino dappertutto, quindi da un certo punto di vista l’Inglese (che, diciamo, per il 30% è latino) lo spagnolo (stendiamo un velo pietoso) e il Francese (cha mancava prima ma lo parlano su tre continenti, quindi gli diamo una bella medaglia al merito) alla fin fine vengono dal latino. E qui una punta di orgoglio romano la sentiamo tutti.

Ma….

Tutti parlano inglese. Vuoi perché la grammatica e la sintassi della lingua sono facili-facili, vuoi perché’ alla fin fine è la lingua di internet, vuoi perché i britannici fino al secolo scorso erano padroni di, letteralmente, quasi mezzo mondo , alla fine l’inglese lo parlano tutti, chi più chi meno.

British Empire Map 1920
I bretoni avevano posato i loro piedoni proprio in tutti i continenti…

Le canzoni popolari sono in Inglese. I videogiochi sono in Inglese. I film sono in Inglese (ma noi ce li doppiamo, mica siamo scemi!) – e imbottiti di riferimenti alla cultura anglosassone come un Big Mac triplo.

Insomma che ci piaccia o no nell’inglesità (o americanezza) ci sguazziamo. Volenti o nolenti.

Ma…

Ma noi no-nno-no-no.

Nonostante tutto, continuiamo ad essere un Paese che tutto sommato dell’Inglese, come lingua, se ne fotte allegramente.

Veramente ce ne fottiamo di tutte le lingue (anche dell’Italiano, soprattutto i congiuntivi).

Ma…

…con tutto il rispetto, posso anche non sapere come si dice “un panino, per favore” in Swahili… Ma in Inglese, nel 2017, almeno quello.

Non sappiamo come gli italiani siano progrediti nella conoscenza delle lingue straniere negli ultimi 50 anni (mancano i dati storici, perlomeno cercando su Google) ma ci siamo fatti l’idea che la conoscenza si sia impennata subito dopo la guerra, per ovvii motivi, ma che sia poi andata scemando.

Comunque…

…perché continuiamo ad insistere con l’Inglese? Perché è anche il linguaggio delle emergenze. È il linguaggio che si usa nelle situazioni di disastro, nella comunità internazionale, nel quadro dell’assistenza umanitaria. Soprattutto per coordinarsi tra popoli di nazioni del “primo mondo”, (che in genere sono quelli che prestano soccorso) e spesso anche per comunicare con quelli cui si porta aiuto. Insomma l’Inglese è importante. È importante a livello diplomatico, operativo, militare, affaristico. L’inglese ci vuole.

I nostri campioni.

Lo sanno bene i politici italiani, che negli anni hanno raccolto una marea di *applausi*. Mi ricordo solo gli ultimi Alfano-Renzi-Rutelli-Berlusconi.

 

Hipster
Un Hipster, un bel ragazzo. Intelligente.

E qua viene il punto. A volte non conoscere l’inglese, oltre a essere un atteggiamento da hickpster (che è una crasi tra Hick e Hipster), è anche dannoso.

Spesso politici, capi di stato, diplomatici e militari di vertice pur non capendo l’inglese si ostinano a presentarsi a riunioni con le loro controparti di altre nazioni senza un interprete, nella convinzione (anche alimentata dalle schiere di yes men che normalmente popolano le loro corti) di avere le competenze necessarie.

 

Un Hillbilly (hick), anche lui un bel ragazzo, sicuramente molto colto.

Ecco perché per esempio l’Italia, pur essendo uno dei maggiori contributori alla NATO alla fine conta abbastanza poco nella definizione delle strategie di mutua difesa.

O perché, forse, non siamo mai riusciti a sfatare il mito di mafia-pizza-mandolino (anche se negli ultimi anni qualche progresso l’abbiamo pure fatto).

O che parliamo con le mani.

Insomma probabilmente abbiamo ancora un bacino di intelligenza e capacità che le altre nazioni “sviluppate” si sognano, ma non riusciamo a farci prendere sul serio perché parliamo come Super Mario…

…e questo quando va bene. Quando va male, i signori ai livelli alti fanno danni incalcolabili. E ci perdiamo soldi. Milioni. Miliardi. Ci perdiamo materiali, opportunita’ commerciali, energetiche. Prestigio internazionale.

Oppure ci perdiamo la vita. E di questo fino ad oggi non avevamo prove concrete, ma l’episodio recente successo al largo di Lampedusa getta una luce sinistra su tutto il discorso.

Call Malta

L’accaduto è più o meno come segue (il video si trova qui): un barcone pieno di migranti sta per affondare, uno dei passeggeri, con un telefono satellitare, chiama la Guardia Costiera italiana. L’operatore, dall’altra parte risponde, ma si capisce che pur comprendendo più o meno quello che gli viene detto, non coglie la gravità della situazione.

E non la coglie perché in quel momento sta lavorando al massimo delle sue capacità per processare quella marea di informazioni in Inglese.

Gli operatori a quel livello, immaginiamo, sono abituati a trattare comunicazioni di routine tra forze navali, magari in inglese ma con un gergo ben definito e sempre uguale. Ricevere e processare una chiamata “fuori standard” è uno sforzo pazzesco. E infatti annebbia la mente degli stessi telefonisti, che continuano a porre domande assurde al malcapitato. “Stiamo affondando!!! C’e’ mezzo metro d’acqua nella nave” “sì ma da dove siete partiti??”.

Si ma quanti siete?… Un fiorino! (oppure Your position!)

Sembra di assistere ad una rivisitazione grottesca della scena di “Non ci resta che piangere” in cui Troisi attraversa la frontiera e indipendentemente da quello che dichiara ogni volta che attraversa, il doganiere completa la lettura di un modulo standard e poi chiede il pagamento del dazio. Il doganiere non ascolta.

L’ultima chiamata è drammatica (e tra l’altro chi ha fatto i sottotitoli per l’Espresso non ha nemmeno capito che il dottore, al minuto 3:50 circa, non dice “il credito è finito” ma “we have no captain, the captain ran away. You understand me? […] woman had an abortion” cioè “non abbiamo il capitano, è scappato. Mi capisci? […] donna ha abortito” e tutto quello che l’operatore riesce a dire è: “Si si, hai chiamato Malta? Chiama Malta, chiama Malta”.

Questo dopo che il dottore, disperato, gli ha detto che lui Malta l’ha chiamata, ma quelli gli hanno detto che era più vicina a Lampedusa e che c’era una nave militare italiana vicino a loro…Per arrivare poi al surreale della voce dal retro che suggerisce all’operatore [digli che] “stai chiamando l’Italia…”

Al che il dottore, più lucido lui con in faccia la morte che l’operatore seduto in sala operativa, dice “Si si, Lampedusa, Lampedusa è in Italia…”

Non contenti dalla sala operativa chiamano Malta per rispondere ad un fax con cui i Maltesi richiedono di usare la nave da guerra per recuperare i naufraghi. La risposta è che distogliere la risorsa per recuperare i clandestini non è ideale. Sembra che l’operatore parli bene inglese, ma si intuisce che si era “preparato” la risposta.

E qui si entra di nuovo nel surreale. APPENA l’operatrice maltese fa una domanda “fuori standard” e cioè “è questa la P402 [di cui stai parlando]?” l’operatore italiano va in palla, non capisce nemmeno i numeri che gli vengono detti per telefono in inglese perfetto. A questo punto le cose sono chiare: abbiamo la sensazione che la sala operativa italiana non avesse capito che il barcone stava imbarcando acqua. Per problemi di mera competenza linguistica.

Insomma la sala operativa capisce che la situazione è grave solo quando Malta li richiama, alle 17:15 circa (cioè 5 ore dopo la prima chiamata di Jammo) dicendogli che il barcone si è ribaltato e la gente è in acqua. A quel punto la realtà si manifesta (sia lode) e mandano la nave Libra (la P402 che non si sapeva di chi era nello scambio precedente).

Ecco, siamo tornati all’analfabetismo funzionale. Gli operatori avevano la capacità di leggere e parlare, e di avere una comprensione limitata ma non avevano la capacità (e forse l’autorità) di analizzare criticamente le informazioni che acquisivano e prendere decisioni basate su ciò.

270 persone morte. Perche’ il doganiere non ascolta. Perche’ “il corso di inglese lo abbiamo fatto, e abbiamo pure preso dei voti ottimi”. Ma non e’ colpa nostra, perche “The Wuaind” ci ha trattenuto. Shish, non l’abbiamo fatto apposta. Bat Pliis, visit our country, we will welcome you with a better organization. And our English is very good. G.W. Bush said so.

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Il naufragio di Mohammad Jammo
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Dopo il servizio andato alle "Iene" e' sembrato doveroso precisare una cosa: la strage del 2013 si poteva evitare, conoscendo un po' di piu' l'Inglese.
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